Emozionare
Il susseguirsi di immagini (in bianco e nero e a colori), il sovrapporsi di voci (testimonianze di ieri e di oggi), il corto circuito tra i piccoli fatti quotidiani e il più grande orrore della storia dell’umanità generano emozioni, diverse e intense, che accompagnano lo spettatore per tutta la durata del corto.
Rinnovare
Il concetto di memoria si rinnova trovando nuova forma e un respiro più ampio, attraverso un linguaggio in grado di parlare ai più giovani, il loro stesso linguaggio.
Al centro del corto ci sono i loro pensieri, quelle riflessioni che traspongono impulsivamente su carta, affinché non cadano nell'oblio.
Riflettere
Il corto si presenta come una provocazione nei confronti delle cerimonie commemorative e senz'anima e delle ricorrenze vissute senza vera partecipazione. Il tono provocatorio emerge già dal titolo, “Quale Memoria”: nessun punto di domanda e tanto su cui riflettere.
"Come fai ad avere Memoria
di una cosa che non hai provato?"
Con questa domanda, che ci interpella tutti, si apre "Quale Memoria" un piccolo, grande cortometraggio che, nato dalla necessità di "conservare memoria" del viaggio d’istruzione di una scuola media a Mauthausen,
si rivela una toccante riflessione su come sia possibile consegnare il ricordo della Shoah alle nuove generazioni.
I tre volti del cortometraggio

Federico
Il ragazzo disabileFederico è il ragazzo affetto dalla sindrome di Down che, nell'ingenuità del suo dono, riuscirà a scuotere le coscienze dei compagni e ad innescare una riflessione sulla tragedia causata dall'erronea percezione della "diversità".

Yakob
Il ragazzo di coloreYakob è un ragazzo di colore che prova sentimenti per Kiara. Cerca di avvicinarsi a lei attraverso uno sguardo, un contatto, ma al tempo stesso ne teme il rifiuto.

Kiara
La ragazza dagli occhi azzurriKiara è la tipica bellezza nordica: occhi azzurri, capelli biondi, pelle color avorio. Sembra vivere estraniata dalla realtà e non accorgersi dei sentimenti che prova per il suo compagno di classe.
L'accettazione del "Diverso"
In una delle scene finali del corto si assiste ad un momento di estremo pathos, generato da un semplice dono: due caramelle dall'inaspettato ripieno. Questa improvvisa epifania mette in luce il tema dell'altro, del "diverso". Kiara e Yakob si abbracciano ed è in questo potente gesto che si realizza l’incontro di differenti culture e “colori”.
Insomma, se Auschwitz rappresenta il cupo passato totalitario che punta sull'esclusione di gruppi di popolazione sgraditi al regime, la nuova coppia, giovane e bella, rappresenta il futuro democratico che punta sull'inclusione per rigenerare il tessuto sociale.

Uno sguardo al corto
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Il cortometraggio, della durata di 20 minuti, è già stato proiettato in numerose sedi ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), scuole e cinema, suscitando grande commozione e partecipazione anche da parte delle giovani generazioni.
15+ Sedi ANPI coinvolte
4'000+ Studenti raggiunti
15+ Articoli pubblicati
50+ Proiezioni in Italia
Guarda il Trailer
Iniziative
Concepito per celebrare tale ricorrenza, il corto si presta a supporto ideale per proiezioni in occasione della "Giornata della Memoria" e, più in generale, per tutti gli eventi che nascono con l'intento di sensibilizzare le coscienze su tematiche come l'antisemitismo, la paura del "diverso". In una società, quella odierna, in cui tutto scorre veloce divenendo quasi evanescente, è cruciale restituire forma e sostanza a drammi del passato, affinché la storia non si ripeta.
Scuole
Il cortometraggio è realizzato da giovani, per i giovani stessi: una generazione talmente ottenebrata dalle nuove tecnologie, da aver quasi perso ogni contatto con la realtà. Con la sua potenza narrativa e il suo linguaggio "giovanile", Quale Memoria riesce ad attrarre l'attenzione del pubblico giovane (e non solo) e ad innescare una successiva riflessione su questioni scottanti, del passato e del presente.